Gran Sasso 2019

Piccola premessa

Questo blog nasce nell’ottobre del 2021 e dobbiamo ammettere (e scusarci) che non è facile scrivere a più di due anni di distanza dal nostro primo viaggio, cercheremo comunque di descrivervi al meglio le nostre avventure che abbiamo vissuto in quei 5 giorni.

21 agosto 2019, Castelfranco di Sotto

Eccoci arrivati al grande giorno, dopo mesi di chiacchere e di lavoretti sulla nostra amata panda, siamo pronti a partire per il nostro primo viaggio!

Passata la mattinata e il pomeriggio a caricare al meglio la macchina, partiamo in direzione gran sasso intorno alle 17. Una delle nostre priorità che poi ci ha contraddistinto e accompagnato anche nei viaggi seguenti è il fatto di evitare le autostrade e i pedaggi in generale, sia per una questione economica ma soprattutto perché altrimenti non ci saremmo goduti i paesaggi e gli scorci che la nostra amata Italia ci regala ad ogni angolo della strada. Partiamo dunque in direzione Saturnia, prima tappa prefissata! Giunti a destinazione in tarda serata, entriamo nel campeggio e in mezzo a tutti i camper facciamo il nostro primo meraviglioso incontro, una coppia di ragazzi con i loro cani e indovinate un po? In giro per l’Italia anche loro con un pandino! Ci accomodiamo di fianco e neanche il tempo di piazzare la tenda che ci buttiamo nelle calde e meravigliose terme prima di riposarci in vista del giorno seguente!

Svegliati da un bellissimo sole di fine agosto, smontiamo e ripartiamo, questa volta con l’obbiettivo di arrivare al castello di Rocca Calascio, il castello più alto d’Italia, in provincia dell’Aquila! Sempre rimanendo su strada “normale” abbiamo percorso quasi 300 km, con una sosta pranzo sul lago di Bolsena e proseguendo poi tra piccoli borghi e paesi per giungere nel tardo pomeriggio al castello. Dopo una breve visita alle rovine e alla struttura ben conservata dovevamo decidere dove passare la notte con le nostre tende e quale migliore soluzione se non proprio al castello? Piazziamo la nostra tenda e i nostri cavalletti pronti a scattare fantastiche foto della rocca in versione notturna, non sapendo che di li a poco si sarebbe scatenata una bella pioggia condita di fulmini che ci hanno svegliato di soprassalto alle 4 e mezza di notte, ci hanno fatto fare il record di smontaggio attrezzature e una corsa fra discese di rocce con le sole lampade da testa a farci luce! Ritrovati in macchina poco prima delle 5 del mattino non sapevamo cosa fare cosi ci siamo avviati dentro il parco nazionale del Gran Sasso, la nostra meta del giorno.

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Entrati nel parco di prima mattina abbiamo goduto e fotografato la nostra Panda fra i meravigliosi scorci montuosi, incontrando mandrie di mucche e pecore e fortunatamente poca gente, viste le molte nuvole cariche di pioggia a far desistere i visitatori, ma non noi! Lasciamo alle fotografie scattate da filippo e mike (in galleria) le “parole” per descrivere l’immensa bellezza del posto, dove le montagne fanno da padrone assolute e ti scrutano mentre percorri le loro strade. Dopo aver consumato il pranzo al ristoro mucciante con gli immancabili arrosticini, abbiamo continuato a girare nel parco fino a che la pioggia divenuta ormai copiosa e costante ci ha costretto in direzione Barisciano (AQ) dove avevamo prenotato un b&b per la notte. Quella sera, dopo una pizza in un ristorante locale, abbiamo deciso di andare a visitare l’Aquila, dopo un suggerimento del cameriere che ci aveva informato del concerto commemorativo delle vittime del terremoto. Arrivati in prossimità dell’evento le forze dell’ordine ci consigliano di parcheggiare dietro quello che sembrava un parco e da li proseguire a piedi. Imbocchiamo quindi un vialetto da dove sentivamo provenire la musica e di nuovo, domandando ai carabinieri presenti se la direzione era giusta, ci ritroviamo, percorsi altri 2/300m, dietro al palco! Immaginate voi 3 ragazzi vestiti in felpa o abbigliamento tecnico da montagna in mezzo ad una moltitudine di persone indaffarate che andavano a destra e sinistra, tutti vestiti elegantemente vista l’importanza della serata, con la presenza dell’orchestra nazionale e come ospite principale il mitico Gianni Morandi! Ovviamente, dopo nemmeno 2 minuti, siamo stati intercettati dal personale addetto al controllo e spediti dall’altra parte, ma fortunatamente in prima fila davanti al palco! Ci siamo cosi intrattenuti un paio d’ore e finito il concerto abbiamo fatto ritorno al nostro B&B, contenti di come fosse andata la serata.

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Il mattino seguente, ben riposati grazie ad una bella doccia e una dormita su di un materasso, siamo ripartiti verso nord alla volta dei monti Sibillini. Durante il tragitto non potevamo non passare dalle zone colpite dal terremoto del 2015, tra le quali Accumoli e Amatrice e altri piccoli borghi. Soffermandoci varie volte a osservare le rovine e ciò che rimaneva delle case rimaste miracolosamente in piedi, ma comunque inagibili, ci domandavamo come fosse possibile che lo stato avesse lasciato, dopo ben 4 anni, centinaia di persone ancora a vivere in misere casette di legno o addirittura in qualche specie di container. Sentivamo nell’aria un velo di tristezza, che ci toglieva le parole e ci lasciava attoniti davanti a tutta quella desolazione. Non vi erano parole per descrivere i nostri stati d’animo durante quelle ore, eravamo semplicemente degli osservatori, quasi immobili davanti a quelle immagini che si paravano dinanzi ai nostri occhi e non viste attraverso uno schermo della tv, con la differenza che, oltre che vedere, potevamo udire il silenzio assordante che faceva da padrone e osservare i dettagli di come madre natura piano piano si sarebbe rimpossessata di tutto.Arrivati a sera abbiamo deciso di sistemarci in un campeggio situato proprio davanti al Monte Vettore e di dedicarci una bella cena a base di prodotti locali al ristorante interno con le immancabili chiacchierate sulla vita, l’universo e tutto ciò che ci appassiona che ci hanno fatto fare le 2 di notte.

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Svegliati di prima mattina , siamo ripartiti per fare rientro a casa passando per le bellissime cittadine di Norcia, Spoleto, Todi, Orvieto fino ad arrivare a Siena per poi prendere l’ultimo tratto di strada percorsa anche all’andata per le restanti due ore fino all’arrivo in tarda serata al nostro paese, Castelfranco di Sotto.

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Dopo qualche giorno di riposo durante i quali ognuno di noi ha metabolizzato i ricordi di ciò che avevamo vissuto e condiviso, ci siamo ritrovati per parlare di come quest’avventura potesse diventare una piacevole abitudine per continuare a vivere nuove esperienze e conoscere nuovi ed incantevoli luoghi sparsi nella nostra penisola. Nacque cosi di li a poche settimane il nome PandaTripAdventures insieme a una passione che poi si è traformata nei mesi successivi in un progetto che ha incluso altri amici e ovviamente altre Pande!